Chiesa di San Pietro a Marcigliano

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    Data della prima documentazione della chiesa: anno 1260.

    Storia e architettura

    La chiesa, in posizione panoramica, faceva parte del Piviere di Segromigno, come risulta dall'Estimo del 1260.

    Costruita in pietra di Matraia tra il XII e il XIII secolo, la chiesa a navata unica ha una struttura absidale molto particolare in quanto, oltre ad un primo tetto coperto con lavagna, ne fu costruito un secondo sorretto da colonnine.

    La chiesa ha subìto nel corso degli anni significative modifiche: da ricordare tra le più importanti la costruzione del portico e l'intonacatura interna.

    Il campanile si innalza sopra un arco alto quasi come la facciata, la parte superiore fu però ricostruita nell'anno 1843. La facciata aveva, al posto del rosone tamponato, una bifora come nella chiesa di Sant'Andrea in Caprile.

    Nel XV secolo la Chiesa di San Pietro venne unita a quella di Sant'Andrea in Caprile e solo nel 1792 ritornò a essere parrocchiale grazie all'aumento di dote fatto dai marchesi Mazzarosa che ne detenevano il patronato.

    I Mazzarosa arricchirono la chiesa con nuovi arredi e acquisirono il diritto di nominare il parroco. La chiesa si trova nelle vicinanze di altre tre chiese romaniche importanti per la storia ed il turismo della zona: la pieve di Segromigno, San Quirico in Petroio e Sant'Andrea in Caprile.

    L'edificio oggi presenta crepe ben visibili e non è più aperta al culto né visitabile internamente per motivi di sicurezza, nonostante siano stati fatti importanti lavori di consolidamento sul sottostante muro di sostegno.

    Opere d'arte

    Gli arredi interni sono stati tolti e portati al Museo di Villa Guinigi. Tra questi ricordiamo una pala di Paolo Biancucci (sec. XVII raffigurante il Crocefisso e i Santi) e un'importante struttura lignea seicentesca, con al centro una tavola di Zacchia il Vecchio raffigurante la Madonna tra San Pietro e Sant'Andrea (1548).

    Era inoltre presente una prestigiosa croce astile di rame dorato nella metà del XVI secolo.

    Numerose cose sono state trafugate da ignoti come il tabernacolo, la pila dell'acqua benedetta, le canne dell'organo e una colonna del porticato ed altre cose stanno per subire la stessa sorte come ad esempio i pezzi di marmo dell'altare maggiore.

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