Chiesa di San Bartolomeo - Ruota
Data della prima documentazione della chiesa: anno 1260.
Storia e architettura
Il complesso degli edifici risulta arroccato in zona appartata, all'inizio del paese, alla quale si può accedere anche scendendo a piedi dal Monte Pisano: in una enclave si raccolgono intorno alla piazzetta lastricata la chiesa al centro, il campanile in alto e un filare di cipressi sulla sinistra e a destra gli edifici della canonica.
Della Chiesa di San Bartolomeo abbiamo notizie a partire dall'Estimo della Chiesa di Lucca del 1260, ma la sua consacrazione è certamente più antica riferibile al XI secolo. Nel 1562 fu unita al convento di San Ponziano.
La chiesa, in stile romanico, è a navata unica con abside. A partire dal 1309, come attesta l'epigrafe posta in facciata, l'edificio originario fu più volte rimodernato ed ampliato.
Nel 1980, l'abside fu ristrutturato eliminando l'antiestetico tetto a capanna con pilastri e la struttura portante in legno che la ricopriva.
Oggi la zona absidale, che conserva caratteri medioevali ben definiti, è ricoperta in pietra del luogo (Verrucano o pietra di Guamo) ed è costituita da una monofora e da una serie di archetti ciechi. La facciata a capanna con paraste terminali, risulta completamente risistemata utilizzando in parte materiale originario, come confermano alcune bozze decorate con motivi di intreccio e a dentelli e così buona parte dei fianchi: il fianco destro mostra anche differenze di spessore ed è in parte occultato dalla costruzione della canonica mentre nel paramento sinistro si conservano ben leggibili due monofore e un finestrone con arco a tutto sesto.
Sulla sinistra della chiesa si erge una possente torre campanaria (risalente all'anno 1333), con 4 monofore sulla parte alta e con merli ghibellini, che aveva oltre alla funzione religiosa anche quella di difesa e di avvistamento.
Internamente la chiesa è intonacata ed ha un bel soffitto del 1638 a cassettoni policromato e dorato.
Opere d'arte
All'interno della chiesa troviamo importanti opere d'arte tra cui l'olio su tavola "Madonna in trono e santi" (rappresentante la Vergine in trono con il Bambino, due angeli e i Santi Bartolomeo, Apollonia, Lucia e Giovanni Evangelista) dipinta nel 1478 da Vincenzo di Antonio Frediani, notevole pittore lucchese operante sul finire del Quattrocento. L'opera è racchiusa all'interno di una monumentale edicola lignea con colonne, predella, cimasa e lunetta dorate dipinte e intagliate da Zacchia il Vecchio nella prima metà del '500, fatta restaurare e dorare nell'anno 1554.
Oltre agli altari lignei con tele di Tiberio Franchi (prima metà del '600) e agli affreschi della tribuna di Pier Filippo Mannucci (1861), all'ingresso si può ammirare la magnifica acquasantiera con stemma Bonvisi di Vincenzo Civitali (1589) e, sempre sulla parete destra nel presbiterio, l'edicola marmorea per gli oli santi di scuola civitalesca.
Nell'adiacente sala parrocchiale si trova la stupenda statua di San Bartolomeo in terracotta policroma della fine del '400 e di scuola lucchese. Putroppo questa statua fu gravemente danneggiata e risulta anche mancante dei piedi e di una parte delle gambe.