Scavi archeologici

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    Un tempo si riteneva che il territorio di Capannori fosse quasi del tutto privo di testimonianze archeologiche rilevanti. In realtà, numerosi sono i resti materiali lasciati dalle passate civiltà, distribuiti su un ampio arco cronologico, che risultano di particolare interesse per l'estensione e la complessa orografia del nostro Comune. Questo costituisce un microcosmo che abbraccia diverse realtà, notevolmente mutate nel tempo con il variare delle condizioni geografiche e, soprattutto, attraverso le complesse vicende del fiume Auser (oggi Serchio) che ha pesantemente condizionato l'insediamento umano.

    Negli anni si sono avvicendati numerosi scavi grazie ai quali è stata raccolta una grande quantità di dati che ci permettono di ricostruire un quadro estremamente dettagliato sull'evoluzione del popolamento antico nel territorio capannorese e di compiere importanti passi in avanti nello studio del paesaggio e di come esso sia mutato nel tempo.

    Di seguito si elencano i principali scavi archeologici.

    Via dei Martiri Lunatesi - Capannori

    Visitabile su appuntamento nel periodo primaverile - estivo - autunnale.

    Il sito è stato individuato nel 2004 durante lavori di pulitura del fossato lungo la via dei Martiri Lunatesi, nel centro di Capannori (sul retro del palazzo comunale). A partire dall'anno seguente è stato oggetto di scavi sistematici grazie ai quali sono stati portati alla luce i resti di un importante insediamento romano.

    Frequentato fino all'epoca tardo antica (IV-V sec.d.C.), esso ha conosciuto il suo periodo di maggiore sviluppo tra il 100 e il 250 d.C., quando un piccolo edificio impiantato intorno alla metà del I sec.d.C. su un dosso lungo un ramo minore dell'antico Auser venne ampliato e potenziato, così da creare una complessa struttura multifunzionale che, sulla base dei più recenti dati di scavo, sembra interpretabile come locanda o punto di sosta e ristoro (taberna itineraria), articolato in una serie di spazi disposti su un allineamento est-ovest e organizzati sulla base di una triplice partizione: ad ovest era un'area cortilizia recintata ove si svolgeva l'attività di un fabbro.

    Il nucleo centrale del complesso era occupato da alcuni ambienti utilizzati come magazzini per granaglie e anfore, oltre che per attività "di servizio"; ad est era un'ampia sala il cui tono qualitativamente superiore derivante dalla presenza di un impianto di riscaldamento e di pareti rivestite di cocciopesto, tradisce la sua destinazione pubblica che, anche sulla scorta del ritrovamento di resti di pasto consumato sul posto (la puls, sorta di polenta a base di cereali e legumi che costituiva il piatto base dell'alimentazione antica) può essere precisata come refettorio di una tabernula.

    Ad est l'edificio era completato da una sorta di piazzola coperta, direttamente affacciata su una via campestre, nord-sud, evidentemente per il carico-scarico delle merci e\o per la sosta dei carri e degli animali.

    Di grande interesse, infine, è la ricostruzione dell'antico assetto del territorio nel quale il sito si inseriva: un paesaggio che vedeva scorrere, a poche centinaia di metri, sia ad est che e a sud-ovest, due rami del fiume Auser e transitare, a sud, la Via Cassia. Tutto questo si situava nei pressi del Quarto Miglio, dove è ragionevole ipotizzare la presenza di un importante centro abitato, identificabile con la Capannori romana.

    Fattoria di epoca romana in località "Palazzaccio" - S. Ginese di Compito

    Non visitabile.

    Lo scavo, che ha conosciuto un primo significativo episodio dal 1987 al 1990, è stato ripreso, dopo una lunga interruzione, nel 2001. A partire dal 2005 l'attività di ricerca è stata portata avanti in collaborazione con le Università di New York e Syracuse di Firenze e l'Università del North Carolina di Asheville. Dopo oltre dieci anni di scavi la storia del sito si delinea in maniera dettagliata.

    Già frequentato dagli Etruschi, esso venne occupato stabilmente dopo la fondazione della colonia di Lucca nel 180 a.C., quando, lungo uno dei numerosi rami dell'Auser che percorrevano il settore orientale della piana, sorse una fattoria ripartita in una parte produttiva, dotata di strutture ed impianti per la spremitura dell'uva (pars rustica) e di una parte residenziale per la famiglia del proprietario (pars urbana).

    Il complesso ha conosciuto una continuità di vita eccezionale, attraverso varie fasi edilizie ed interventi di ristrutturazione, fino ad esaurirsi in età tardo antica, se non addirittura alto medievale.

    Sepolcreto ligure / Romano del Tordo - Gragnano

    Reperti esposti al Museo Athena di Capannori.

    Scoperto nel novembre 1990 a seguito di lavori stradali, consta di 2 o 3 sepolture con ceneri e relativo corredo, il tutto raccolto in anfore di tipo greco-italico. Si pensa che i reperti siano attribuibili a mercenari liguri al soldo dei romani.

    Il materiale è stato molto danneggiato a causa dell'acidità del terreno e dei lavori effettuati prima dello scavo di salvataggio.

    Domus / Fattoria del Tosso - S. Margherita

    Non visitabile. Reperti esposti al Museo Athena di Capannori.

    Il sito è stato oggetto di indagini archeologiche che hanno permesso di esplorare una parte significativa di un complesso edilizio pluristratificato di estremo interesse, benché non ne abbia esaurito le potenzialità stratigrafiche e planimetriche.

    Dopo un primo impianto genericamente databile entro la fine del I sec. a.C., con la prima età imperiale sorse un edificio a prevalente carattere residenziale, le cui strutture murarie presentano caratteristiche decorative e architettoniche tipiche di una domus, emblematicamente rappresentate dai begli intonaci sovradipinti rinvenuti frammentati in gran quantità durante lo scavo.

    Con la fine del I secolo la "domus" conobbe una riconversione produttiva e accolse per tutto il periodo medio imperiale attività vinicole di cui sono stati messi in luce in eccellente stato di conservazione strutture per la spremitura (calcatorium) e per la raccolta del mosto (lacus). L'abbandono definitivo si ebbe solo con la tarda antichità.

    Indagine nella canonica di Capannori - Capannori

    Non visitabile. Reperti esposti al Museo Athena di Capannori.

    Il Gruppo Archeologico Capannorese ha eseguito un saggio all'interno dei locali della canonica di Capannori e nell'orto adiacente rispettivamente negli anni 1997 e 1998. Dall'indagine è emersa una complessa stratificazione con muri rasati e pavimenti sovrapposti, con interessanti resti fra cui quelli inerenti la fusione in loco delle campane.

    Necropoli altomedioevale - Vorno

    Non visitabile.

    Di fianco alla Pieve di Vorno, in via di Valle, sono emerse una serie di sepolture altomedioevali.

    Le tombe erano prive di corredo e collocate sia in piena terra che in cassa litica, disposte su più strati.

    Incrocio stradale romano con resti di una possibile mansio in loc. Frizzone - Capannori

    Non visitabile.

    Durante lavori stradali, sono stati individuati resti archeologici in località Frizzone, relativi ad un incrocio stradale tra una via di tipo consolare Est-Ovest, identificata come l'antica Via Cassia, ed una via minore Nord-Sud, con pochi resti attribuibili ad un edificio.

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