Borgo delle Camelie
Il mistero della torre, i piccoli cortili, gli antichi portali, il verde tra le case, le ville, gli alberi di camelie: questi, e molti altri, i motivi per scoprire Pieve e S. Andrea di Compito, insieme Borgo delle Camelie, durante i fine settimana della "Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia".
Passeggiare a piedi è d'obbligo per gustare l'atmosfera e cogliere il messaggio che viene dalle pietre, dai portali, dai muretti. Si consiglia di fermarsi ad osservare le caratteristiche case, addensate attorno a cortili quadrati e percorrete i vicoli secondari, dove non passano le auto e che alternano case a orticelli.
Alcuni tornanti conducono fra le terrazze di olivi e una antica torre si staglia alta fra monti e cielo. Dalla sua sommità sporge un cestello di ferro battuto dove, si dice, venivano messe le teste dei condannati. Il mistero della torre persiste tutt'oggi. I più sostengono che si tratta di una torre di segnalazione fatta costruire dal terribile Castruccio Castracani, signore di Lucca agli inizi del secolo XIV: dalla sua sommità, dicono, partivano messaggi "di fuoco" versa la valle e verso la città non lontana.
La chiesa di Sant'Andrea di Compitosorge su un alto sperone, semplice ed imponente.
Sotto di essa, al lato del campanile, una fitta siepe di centenarie camelie fa da cornice alla coltivazione di Camellia sinensis, la piantagione del tè, creata da Guido Cattolica. Un esperimento che ha dato risultati molto incoraggianti portando il tè prodotto a S. Andrea di Compito a concorrere in degustazioni a carattere internazionale.
Non tutto è rustico nel borgo. Alti muri un po' sbrecciati racchiudono antiche ville nobiliari: Villa Borrini e più decentrate, a Pieve, Villa Giovannetti, Villa Orsi, Villa Torregrossa, Villa Di Vecchio. Tutte con una caratteristica comune: i secolari alberi di camelia.
Infine sulla strada per il Monte Serra in un luogo molto suggestivo si può visitare il più recente progetto del Camelieto, parco naturale che raccoglie circa 1.000 esemplari diversi di camelie, nato dalla volontà di offrire ai visitatori un'occasione di conoscere questa pianta dal punto di vista botanico, della sua propagazione, della sua storia, assicurando nel contempo la tutela e la conservazione nel tempo delle antiche cultivar impiantate.